Anno Scolastico all’Estero: come funziona

Prova di coraggio, intraprendenza e lungimiranza, l’anno scolastico all’estero per studenti delle scuole superiori è un’opportunità per i giovani intenzionati a sfruttare una full immersion linguistica senza paragoni, pronti a confrontarsi con nuovi metodi educativi e aperti a sperimentare uno stile di vita diverso dal proprio prendendosi l’impegno di trascorrere un lungo periodo lontano da casa.

Anno scolastico all'estero MIURInteressati a scambi culturali con altri Paesi o semplicemente alla ricerca di nuovi stimoli, desiderosi di accelerare l’accesso all’università perché particolarmente capaci oppure impigriti dall’impostazione troppo “accademica” degli insegnamenti impartiti, i ragazzi che si apprestano a vivere questa esperienza di studio fuori dall’Italia sono accomunati dal desiderio di fare nuove esperienze e mettere alla prova le proprie capacità lontano dagli ambienti scolastico e familiare abitualmente frequentati. Una spinta propulsiva che andrebbe senz’altro incoraggiata da genitori e insegnanti, tenendo conto che questa è proprio la fase della vita nella quale la mente è più aperta all’apprendimento, in cui si è liberi da vincoli e legami, si forma il carattere e nascono le vere passioni.

Aprirsi alla cultura dell’internazionalità non potrà che favorire il processo di crescita personale, impadronirsi di una lingua straniera sarà un trampolino per affrontare il futuro professionale al di là delle scelte che compiranno e delle attitudini che ognuno svilupperà. In un mondo sempre più globalizzato e interconnesso scoprire altri modi di vivere e di pensare facendo amicizia con studenti provenienti da tutto il mondo affinerà le doti di flessibilità ed empatia dei ragazzi, qualità di cui beneficeranno fortemente i rapporti interpersonali.

Frequentare un anno di scuola superiore all’estero (generalmente il quarto anno) potrà essere inoltre un’occasione per coltivare nuovi interessi e scoprire attitudini sconosciute, giacché le high school di alcuni dei Paesi più richiesti per questo genere di esperienza presentano un’offerta di attività sportive ed extrascolastiche di gran lunga superiore a quella praticata nelle scuole italiane. Allo stesso modo nuove materie di studio e contenuti innovativi potranno servire da spunto per progetti inattesi e futuri orientamenti universitari.

Anno scolastico all’estero MIUR: la normativa

Riconosciuto dal MIUR come parte integrante dei percorsi di formazione, l’anno scolastico all’estero non è considerato dalla normativa italiana come un’interruzione dell’iter scolastico. Sottolineando l’importanza degli scambi culturali con Paesi stranieri l’art. 192 del D.Lgs.297/94 (Testo Unico della Scuola) stabilisce le linee guida della mobilità studentesca individuale all’estero fissandone i principi fondamentali. Fra questi l’obbligo di riammissione nell’istituto di provenienza se uno studente trascorre un periodo di studio all’estero non superiore

“a un anno scolastico e da concludersi prima dell’inizio del nuovo anno scolastico”

a seguito dell’esibizione della pagella della scuola superiore frequentata all’estero e dell’eventuale verifica dell’acquisizione di alcune competenze ritenute fondamentali, da dimostrare a discrezione del consiglio di classe.

Fra gli obblighi dello studente, quello di informare i propri docenti e la scuola italiana della decisione di seguire questo programma di studio alternativo, in modo da risultare assente giustificato e non perdere l’anno.

Poiché ogni istituto ha le proprie regole e segue un iter diverso per il reintegro dei ragazzi, per tutelarsi con più sicurezza in merito a diritti e obblighi e saper bene cosa fare prima della partenza e dopo il rientro, è consigliabile sottoscrivere un Patto Formativo con l’istituto di appartenenza. Accordo in forma scritta fra studente e istituto, il Patto Formativo evita che sorgano problemi e fraintendimenti in relazione al programma e alla riammissione degli studenti una volta completato l’anno scolastico all’estero. Allo scopo di creare le condizioni migliori per il proprio rientro in Italia, è parimenti strategico mantenere i contatti con la scuola italiana di provenienza durante il proprio soggiorno, aggiornare gli insegnanti sull’andamento del proprio corso di studi e confrontarsi sui programmi portati avanti dai due istituti.

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